Le persone con disabilità sono state a lungo descritte come mancanti e fragili.
Il modello dei diritti prevede di modificare questa narrazione. Le mancanze e le fragilità infatti non dipendono dalla persona in sé e dalle sue caratteristiche, ma dal fatto che, per condurre una vita autonoma nella nostra società, sono richieste delle capacità che non tutte le persone possiedono. Per costruire una società inclusiva e a misura di tutti e tutte bisogna quindi evitare di dare per scontate le caratteristiche di cittadini e cittadine, sia di tipo fisico che intellettivo, e adottare un sistema di supporti su misura che consentano a ciascuna persona di vivere nel mondo di tutti e tutte, come sancito anche dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità.
La rappresentazione delle persone con disabilità come soggetti fragili è stata in passato assorbita dai servizi socioeducativi del sistema di welfare, che si sono strutturati per offrire protezione e custodia alle categorie di cittadine e cittadini escluse dalla piena cittadinanza.
Per fare ciò, sono state attivate modalità di intervento talvolta segreganti, come la creazione di spazi separati apposta per le persone con disabilità. È quindi necessario un ripensamento del ruolo e degli obiettivi dei servizi secondo il modello dei diritti. Il ruolo del servizio dovrà ri-orientarsi allo sviluppo di una rete di sostegni che consentano a ogni persona di condurre il tipo di vita desiderato, nel mondo di tutte le persone e sulla base di uguaglianza con gli altri.
Il Centro Studi DiVI nasce quindi con l’obiettivo di sviluppare ricerca e innovazione nel campo dei sistemi di welfare.
N. Curto, Trasformare i servizi socioeducativi. Dall'assistenza ai diritti, Carocci 2021
Dal punto di vista della ricerca, il Centro è attivo nell’identificare e decostruire modelli di pensiero e rappresentazioni segreganti che interessano le persone con disabilità. Radicandoci in una prospettiva intersezionale, riteniamo che sia riduttivo e controproducente ridurre l’esperienza di vita in società delle persone con disabilità al solo fatto di avere una disabilità. I processi che coinvolgono queste persone — inclusione, attivazione lavorativa, percorsi di vita indipendente, costruzione di una famiglia — vengono quindi interpretati considerando, accanto alla disabilità, tutte le altre caratteristiche che ciascuna persona può incorporare, la comunità nel suo insieme e i gruppi che vi fanno parte, per osservare analogie e differenze da situazione a situazione.
Proprio in virtù di questo approccio, il Centro ha avviato nel tempo progetti che provano ad applicare quanto appreso in materia di processi che coinvolgono persone con disabilità anche ad altre categorie sociali.
L’attività di ricerca si fonde con l’impegno profuso nella sperimentazione di modelli di intervento alternativi. Nel corso del suo operato, il Centro Studi DiVI ha sperimentato e continua a elaborare insieme ai soggetti coinvolti diverse modalità possibili di intervento dei servizi, che concilino la prospettiva rights-based e le esigenze organizzative dei territori.