Dal punto di vista della ricerca rincorre con alterne fortune un orientamento marcatamente interdisciplinare, che promuova lo scambio transdisciplinare come mezzo per ridurre il gap tra elaborazioni teoriche e esistenza delle persone. Ha lavorato durante il dottorato sulle caratteristiche del rapporto tra associazionismo e mutamento sociale e, in seguito, si è concentrata sulle molteplici direttrici dell’attuazione di un paradigma rights based. L’impegno in questo campo si è sviluppato in particolare nell’ambito dell’accesso ai diritti per le persone con disabilità e nella trasformazione in questo senso dei servizi sociali ed educativi. Parla troppo in fretta, scrive in modo contorto e prova a intrecciare costantemente il lavoro di ricerca e pubblicazione con le esistenze delle persone che incontra.

Negli anni, ha lavorato con e per le famiglie in percorsi di capacitazione e con gli operatori dei servizi socioeducativi in percorsi di formazione on the job. Lavora dal 2007 con Cecilia Marchisio con la quale nel 2016 ha fondato, insieme ad altre collaboratrici, il Centro Studi per i Diritti e la Vita Indipendente un gruppo di ricerca che all’interno del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione si occupa di accompagnare il servizio pubblico all’attuazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Nella vita ha fatto la libraia, l’erborista, la baby sitter, la magazziniera, l’educatrice, la cameriera, l’allenatrice, la dottoranda, la docente a contratto. Attualmente è ricercatrice (RTdA, per gli amanti del genere) all’Università di Torino, dove tiene il corso di Metodi e Pratiche dell’intervento educativo agli studenti di Scienze dell’Educazione ed Educazione professionale. È volontaria del Naga, dove congela nell’unità di strada Cabiria che offre servizi a bassa soglia alle persone che si prostituiscono e di Genitori si Diventa, dove si occupa degli eventi di promozione culturale e formazione dedicati alle famiglie.